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		Biografia 
		  
		
		
		Si può dire che oggi Renato non fa “piano bar”, 
		Renato è il “piano bar”, una professione che quando si praticava negli 
		anni '80 e '90 da numerosi musicisti, soltanto chi sapeva suonare e 
		intrattenere aveva la possibilità di esprimersi e creare quelle magiche 
		situazioni composte dall'atmosfera del locale, dalla “cultura del saper 
		bere”, dall'alternativa romantica dell'incontro e dell'aggregazione. 
		L'evoluzione-involuzione la conosciamo tutti, chi vive la notte da tanto 
		tempo lo sa bene, il cliente tipico di quel locale fuma... oggi è 
		vietato. Beve... oggi non può guidare. Ama i contatti umani... oggi c'è 
		internet. Ha l'orecchio fino... oggi mancano “QUEI” pianisti di piano 
		bar. Perciò la tendenza del frequentatore tipico è quella di arrendersi 
		ai tempi che cambiano. 
		Ma Renato c'è ancora, con la mentalità e la filosofia di allora, 
		operando dovunque ci sia la possibilità di esprimere e creare l'arte 
		musicale trasformata in divertimento per chi lo ascolta. 
		 
		
		Renato, dopo 
		aver suonato da bambino con l'organo della chiesa parrocchiale, 
		completamente autodidatta cominciò i primi concertini nel 1980 nei piano 
		bar del centro della sua città, Ravenna, il “Caffè Granditalia” e il 
		“Personal Pub”, dove ci limitava a creare atmosfera suonando col 
		pianoforte dai classici evergreens alle hit del momento con 
		arrangiamenti improvvisati. 
		Da lì partirono nuove esperienze, dalla “Tavernetta” di Faenza al 
		“Forchettone” di Cotignola, dalle gelaterie estive della riviera ai 
		matrimoni e feste private. 
		Ma di cantare non se ne parlava proprio, e a dir la verità non era 
		neanche necessario per ciò che era richiesto, la dote di Renato era 
		mettere le mani sul pianoforte, non certo la voce. 
		Nel 1983 ci fu la prima esperienza con una band di stampo commerciale, 
		l'Anonima Revival, con la quale Renato si alternò con loro ai concerti 
		di piazza e da solo col suo piano bar, fino alla fine del 1984 quando lo 
		chiamò il servizio militare. 
		
		All'inizio del 1986 
		si formò una nuova band, 
		“Il Gruppo”, col quale Renato si esibì in Svizzera nei Night Clubs di 
		Lugano e  
		nel prestigioso 
		TSCHUGGEN GRAND HOTEL di Arosa nei Grigioni, ma pur 
		divertendosi molto capì che la sua strada era lavorare da solo. 
		Il 1986 fu un anno di svolta, perchè il piano bar classico solo 
		pianoforte stava tramontando, nascevano le tastiere “arranger”, quelle 
		con cui ci si poteva accompagnare manualmente con batteria, basso e 
		arrangiamenti automatici, ma soprattutto cantare stava diventando più 
		importante che suonare. 
		Nel dicembre 1986, dopo una vergognosa esibizione canora su Teleromagna, 
		Renato decise di imparare a cantare.  
		Ci vollero parecchi mesi di gavetta, partendo dal 1987 al Piano Bar 
		“Pipistrello” di S. Lorenzo di Lugo, in cui sera dopo sera si sviluppò 
		l'effettiva formazione professionale, e dal 1988 al 1991 Renato cominciò 
		a farsi conoscere nel vero e proprio circuito dei professionisti, e 
		lavorò a pieno ritmo in tantissimi piano bar della Romagna, i caffè 
		concerto delle feste dell'Unità, le sagre paesane, l'”Osteria 
		dell'Angelo” di Imola, il “Babylon” di Lido Adriano, l'”American 
		Bowling” di Castrocaro, il Cluny Bar di Milano Marittima, il “Caffè Incontro” di Faenza, la “Canocchia” e 
		il “Fauno” di Bellaria, l'”After Eight” di Cesenatico, lo “Zeus” di Lido 
		di Classe, il “Gallery's Pub” di Cesena, solo per nominarne alcuni di 
		quell'epoca. 
		 
		Alla fine del 1991 ci fu per Renato lo spartiacque del matrimonio, e 
		mettendo su famiglia ci furono delle serie riflessioni se cambiare 
		mestiere o continuare il piano bar. 
		
		
		 
		
		Quest'ultimo ha avuto il sopravvento 
		anche perchè aumentavano richieste e ingaggi, tanto da potersi 
		permettere di non far lavorare la moglie e comprarsi una bella casa. 
		Dal 1992 in poi Renato mantenne i locali migliori per lungo tempo tra 
		vecchi e nuovi, dal “Carter's Rest” di Cervia al “Pigalle” di Verbania 
		Pallanza, dal “Why Not” di Forlì al “Lord Byron” di Pavia, dal Tiffany 
		di Portoverde al “Cabala” di Bologna, mantenendo fino a oggi dopo quasi 
		30 anni le 2 storiche “colonne estive”, il “Bar Centrale” di Punta 
		Marina e “l'Arianna” di Lido Adriano, che lo considerano un'istituzione. 
		 
		Verso la fine degli anni '90 vennero a mancare diversi locali improntati 
		sul piano bar, e molti ristoranti presero la loro eredità proponendo 
		musica dal vivo, perciò i bacini d'utenza si moltiplicarono, ma il 
		livello e la qualità del prodotto scesero vertiginosamente, si 
		mescolarono dilettanti, dopolavoristi, karaoke, dj, papocchi e fenomeni 
		da baraccone, anche perchè le nuove tecnologie permettevano a tutti di 
		fingere di suonare, i ristoratori non erano gestori di piano bar e lo 
		scopo era solo fare cassa. 
		Dal 2001 in poi Renato andò alla ricerca dei residui piano bar su misura 
		per lui, come il “Monamour” di Rimini, l'”Incontro” di Lugo, la 
		“Cantina” di Pavia, il “Paprika” di Bologna, il “Living Room” di 
		Montecarlo, la “Croce Bianca” di Canazei, il “Caffè delle Rose” di 
		Rimini. 
		Abbinati a questi piano bar, Renato si esibì e si esibisce in diversi 
		ristoranti della zona, da ricordare “Monte Brullo” di Faenza, il “1916” 
		di Solarolo, il “Cobà” di Forlimpopoli, la “Cà Bruna” di Ravenna, la 
		“Mascotte” di Russi, l'”Osteria del Teatro” di Conselice, il “Sedici” di Lugo e il “Fagiano” di Imola, 
		quest'ultimo tutt'oggi da quasi 20 anni. 
		 
		Oggi Renato non si definisce più “piano bar”, l'intrattenimento soft dei 
		primi anni di carriera si è trasformato in diversissime situazioni a 
		seconda del tipo di serata. Oggi Renato è in grado di improvvisare uno 
		show o una serata da ballo, di inventare uno spettacolo goliardico e 
		ironico con trucco e parrucco o di stare in un angolo in giacca e 
		cravatta dietro al pianoforte come alle origini, di giocare e interagire 
		col pubblico e di “leggere” la serata per erogare la musica adeguata. 
		 
		Collaborazioni. 
		Renato non ha mai cercato opportunità nel mondo dello spettacolo, 
		definendosi “operaio della musica” e preferendo il contatto umano che 
		solo nei concertini live si possono avere, potendo mantenere anche una 
		sorta di anonimato nella vita privata. 
		Già nel 1981 Renato debuttò in un Talk Show di una tv privata, condotta 
		dal giornalista della Rai Paolo Cavallina, Pupo e l'attrice Daniela 
		Poggi, con il ruolo di “pianista-quiz”, suonando canzoni camuffate da 
		fare indovinare ai concorrenti di un gioco. 
		Alla fine degli anni '80 conobbe Luciano Beretta, autore di celebri 
		canzoni di Celentano, Caselli, Camaleonti, ecc, con la possibilità di 
		collaborare con lui, senza risultati, a parte una bella amicizia. 
		Dalla metà degli anni '90 Renato si è messo a disposizione del 
		conduttore di talk show Daniele Perini, nel ruolo di pianista da 
		salotto, con cui, tra le sedi di Ravenna e Andalo in Trentino, ha avuto 
		l'opportunità di conoscere e accompagnare dal vivo numerosi importanti 
		artisti in varie trasmissioni televisive. 
		
		Verso il 2000 Renato ha collaborato con i Giganti nel periodo del loro 
		ritorno sulle scene, Checco Marsella ed Enrico Maria Papes, avendo il 
		privilegio di suonare con loro in alcuni concerti. 
		Alla fine degli anni 2000 Renato ha collaborato con Daiano, autore di 
		grandi successi negli anni '60 e '70. Con Daiano, Renato ha scritto alcune canzoni e lo ha 
		accompagnato in alcuni spettacoli. 
		Nel 2012 Renato ha inciso un cd prodotto da Nabuk, conosciuto come 
		arrangiatore e musicista di Jovanotti, Eros Ramazzotti e Pino Daniele. 
		Oggi Renato collabora spesso con il cantante chitarrista Lele il 
		Saraceno, ex componente storico dell'Orchestra Spettacolo Casadei, 
		esibendosi con lui in varie serate piacevoli e divertenti.  
		
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